L’esposizione

L’esposizione temporanea ricrea gli ambienti che hanno ispirato il lavoro di Bruno Baratti e dei suoi collaboratori, presentando una selezione di opere che abbracciano diverse forme artistiche, dalla ceramica alla scultura fino alla pittura. Suddivisa in tre sale distintive, l’esposizione offre un viaggio attraverso la vasta gamma di talenti e creatività che hanno caratterizzato l’opera di Baratti nel corso della sua carriera.

L’ingresso all’esposizione è gratuito, invitando il pubblico a immergersi senza alcun costo nelle straordinarie creazioni di Baratti.

Il Percorso di Visita

La prima sala

Nella prima sala si spazia dai carnevali alle maternità, passando per le prime opere di formazione.

ANNUNCIAZIONE

Raffigurata in un olio su tela del 1960

IL CARNEVALE

Carnascialia
Olio Su tela (1978)
In foto

LE PRIME OPERE

Si può vedere una delle prime opere (primi anni ’40) su ceramica

Bronzo dei Mestieri

Un tema pervasivo nell’ampia produzione artistica di Bruno Baratti è quello dedicato ai mestieri, una tematica che emerge vividamente nei sontuosi bassorilievi adornanti la sede della Camera di Commercio di Pesaro. Questi raffigurano con maestria la varietà e la vitalità delle attività professionali, fungendo da testimoni visivi della ricca tessitura sociale e culturale della comunità pesarese.

La persistenza di questo tema è ulteriormente sottolineata dal recente calendario prodotto dagli Amici della Ceramica di Pesaro, che dedica una particolare attenzione e celebra la rilevanza dei mestieri nella vasta opera di Baratti. Questo calendario si configura come un omaggio tangibile alla preziosa eredità artistica dell’artista pesarese, fornendo uno sguardo più approfondito sulla sua interpretazione unica dei mestieri attraverso il medium della ceramica.

In questo modo, la continuità e la rilevanza dei mestieri come soggetto nella produzione di Baratti si manifestano attraverso opere di grande impatto e iniziative contemporanee, offrendo al pubblico una visione più completa e apprezzativa di questa importante tematica all’interno del suo corpus artistico.

La statua della maternità

Una pregevole opera in terracotta, risalente al 1972, si erge imponente con dimensioni notevoli, ritraendo uno dei temi centrali prediletti da Bruno Baratti: la Maternità. Questa scultura rappresenta un esempio straordinario della maestria dell’artista nel plasmare l’argilla, trasmettendo con grazia e potenza il suo caratteristico stile.

La scelta di Baratti di esplorare la Maternità come soggetto principale si traduce in un’opera che va al di là della semplice rappresentazione artistica, catturando l’essenza della vita e della creazione con una profondità emotiva unica. La terracotta, con la sua texture e tonalità calde, accentua ulteriormente l’effetto visivo e tattile di questa creazione, contribuendo a rendere tangibile l’intensità dell’emozione che l’artista ha voluto comunicare attraverso la sua opera.

Il Laboratorio

In questo spazio è stato ricreata parte del laboratorio, recuperando i veri strumenti utilizzati da Bruno Baratti e dai suoi collaboratori. Si possono vedere tutte le fasi della lavorazione e la grande inventiva degli artisti nel crearsi anche i proprio utensili, piegando al loro bisogno gli elementi naturali.

Il tornio

Il tornio in legno a pedale è stato recentemente restaurato e rappresenta lo strumento principale per la creazione dei vasi e delle opere della fabbrica.

Gli stampi

Ben visibili ai muri, si possono ritrovare alcuni degli stampi utilizzati nei vari decenni per la creazione di pannelli raffiguranti soggetti ricorrenti nell’arte di Baratti.

Il forno

Dei due forni che componevano il laboratorio è stato mantenuto il più piccolo, che attualmente è pieno di terracotta pronta per la cottura.

I colori

È possibile esplorare una selezione dei colori recuperati dal laboratorio di Baratti, offrendo un’anteprima delle diverse sfumature cromatiche presenti nella sua produzione di ceramiche. È fondamentale tenere presente che i colori visibili potrebbero non sempre rispecchiare fedelmente le tonalità effettive ottenute dopo il processo di cottura.

La seconda sala

La sala rappresenta una raccolta delle ceramiche più care a Baratti, infatti una parte si trovava nel soggiorno della sua abitazione. Si possono osservare quindi i grandi piatti in ceramica, le nature morte e, in aggiunta, la testa del Bramante.

Altalena

Piatto in ceramica (diametro 44cm.) che è stato anche raffigurato nei manifesti di una mostra degli anni ’80.

Risveglio

Piatto in ceramica (1935). Nei suoi 90 anni ha avuto la fortuna di essere esposto in numerose mostre, fino all’antologica di Pesaro del 1981.

Fiori secchi

In una parte sono esposti tre ceramiche raffiguranti fiori secchi.

Segni zodiacali

Altri soggetti tipici della produzione artistica di Baratti, sono i segni zodiacali, qui esposti nella versione con il caratteristico fondo rosso.

Donato Bramante

La scultura in mostra è stata originariamente concepita come matrice per la successiva fusione in bronzo, che ora trova la sua collocazione nel cuore di Fermignano.

Il Cigno

Negli anni ’50 e ’60 a Pesaro, il riconoscimento più ambito era senza dubbio “Il Cigno di Pesaro”, un prestigioso premio conferito al cittadino pesarese che si fosse distinto in modo eccezionale nell’arco dell’anno. La consegna avveniva al Kursaal, durante una cerimonia che culminava in un sontuoso gala danzante, configurandosi come uno dei momenti mondani più significativi dell’intero anno.

Il premio, simbolo di eccellenza e successo, veniva consegnato al vincitore come riconoscimento per l’eccezionale contributo offerto alla comunità pesarese. Il premio qui esposto rappresenta la testimonianza tangibile di questo prestigioso riconoscimento, risalente all’edizione del 1967, un periodo di particolare rilevanza e successo per il fortunato vincitore di quell’anno.

Il Segnapassi

Il principali monumento di Pesaro è la Sfera Grande di Pomodoro (“La Palla”), ma in pochi sanno che tutto nacque nel 1971 quando la galleria d’arte “il Segnapassi”, che si trovava in questi locali, organizzò una mostra diffusa delle opere di Pomodoro in tutto il centro storico. Ci è sembrato corretto mantenere questo nome.

Mia madre

Olio su tela (in foto) in cui è possibile ammirare un’opera d’arte che raffigura la madre di Bruno Baratti. Questo dipinto costituisce l’unico ritratto pervenutoci della figura materna dell’artista. La delicatezza dell’esecuzione pittorica si manifesta nella capacità di catturare la presenza e l’essenza di colei che ha avuto un ruolo significativo nella vita di Baratti, offrendoci uno sguardo unico e intimo attraverso l’arte.

Il Cristo

L’altorilievo in terracotta rappresenta un crocefisso e costituisce una significativa espressione artistica. Nel Laboratorio Baratti, tale soggetto è stato affrontato ripetutamente, sia da Bruno Baratti, sia da Renato Bertini e Valentino Angelini. In un prossimo evento espositivo, si esploreranno le diverse modalità con cui questi artisti hanno interpretato questo tema religioso, offrendo un’opportunità unica per apprezzare le sfumature e le prospettive individuali nel trattare un simbolo così emblematico.

Maternità

Un affascinante pannello artistico in ceramica, dipinto con una ricca gamma di colori, è dedicato alla raffigurazione della maternità e risale agli anni ’70. Quest’opera cattura l’essenza della maternità attraverso la maestria tecnica dell’artista, trasmettendo un senso di calore e vitalità. La scelta cromatica e lo stile caratteristico degli anni ’70 conferiscono al pannello un’eleganza intramontabile, rendendolo una preziosa testimonianza di un’epoca ricca di creatività e innovazione artistica. La ceramica policroma si distingue per la sua capacità di comunicare emozioni profonde e intime, trasformando questo pannello in una riflessione unica sulla bellezza e la complessità del tema della maternità.

Perchè questa mostra…

I pezzi esposti fanno parte della collezione di Giancarla Baratti che è la nipote dell’artista e che per decenni ha collezionato ceramiche dei principali artisti pesaresi. Per ricordarla abbiamo voluto organizzare questa mostra che era un suo sogno ma non ha avuto il tempo di realizzare. Nell’immagine è raffigurata su un pannelli in ceramica ancora bambina nel 1938.

Galleria Baratti